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La lettura è quanto di più indicato per divertire chi vuole distrarsi un po' dalle noiose quotidianità: ridere, peraltro, giova al corpo e allo spirito e i terapeuti la definiscono risoterapia. In questa nuova avventura letteraria di Giovanni Tenca, tra le altre piacevoli situazioni, si devono almeno citare la peccatrice che in confessione racconta la sua marachella; c'è poi la scena dei pizzicotti inferti alla perfida Lucrezia per costringerla a confessare un vecchio crimine. Che dire dell'avvocato difensore che dormicchia in udienza e sbadiglia a fauci spalancate come un ippopotamo? La parata degli estroversi non finisce con Crispì Vedèl che in tribunale si esprime con un linguaggio esilarante, sollevando gustose risate tra il pubblico.